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Un ospice pediatrico in un bosco di 400 piante, l' ultima creazione di Renzo Piano

Questo hospice pediatrico sarà una casa in apnea immersa in un bosco luminoso di 400 piante cedue, non una foresta oscura, per avere ombra quando l’estate acceca e luce nei lunghi inverni. Sarà un luogo sobrio di cemento, legno, pietre e vetrate, pieno di bellezza naturale, non cosmetica». Renzo Piano spiega così la sua scelta architettonica di fronte alla sfida lanciategli da Isabella Seragnoli, l’imprenditrice-filantropa bolognese (a capo del colosso del packaging Coesia) di progettare la prima residenza in regione per le cure palliative dedicata ai bambini con malattie incurabili. Un progetto che vale 20 milioni di euro.

La struttura sarà realizzata a ridosso dell’ospedale Bellaria, uno dei quattro ospedali pubblici bolognesi, in un’area di 8mila metri quadrati che la Croce Rossa Italiana ha venduto alla Fondazione Hospice Maria Teresa Chiantore Seragnoli, la Onlus creata dall’imprenditrice 15 anni fa per aiutare i pazienti con malattie inguaribili e le loro famiglie diffondendo la cultura delle cure palliative, che ha già realizzato tre hospice completamente gratuiti nel capoluogo emiliano (Bentivoglio, Bellaria e Casalecchio, che in tre lustri hanno assistito quasi 10mila pazienti, effettuato 11mila ricoveri e garantito 191mila giornate di degenza) e un’Accademia di Scienze di medicina palliativa per la formazione e la ricerca.

L’edificio si svilupperà attraverso un corpo centrale quadrato (di 50x50 metri) con tutti i servizi ospedalieri e 14 camere singole per i piccoli degenti e tre satelliti esterni, con otto appartamenti per ospitare le famiglie, collegati da gallerie trasparenti in mezzo a carpini, robinie, aceri, lecci, «una struttura sospesa dal punto di vista fisico (si eleva a 6 metri di altezza dal piano terra, avvolta da alberi alti almeno il doppio, ndr) e psicologico, dove si incrociano la disciplina umana e la scienza medica - racconta il grande architetto genovese - per alleviare il dolore e immergere i bambini in una bellezza che non è cosmesi ma natura, perché non c’è bambino che non abbia sognato di avere una casa sugli alberi. E i bambini devono sognare anche quando la dimensione della vita e della sofferenza si compenetrano».

Complessivamente l’hospice occuperà 4.500 metri quadrati, il tetto del corpo centrale sarà rivestito di cellule fotovoltaiche pluricristalline che, sommate alle 70 sonde che entrano nel terreno, garantiranno almeno il 20% del fabbisogno energetico. Il via ai cantieri è previsto il prossimo autunno (ma gli alberi saranno piantati subito per recuperare almeno una stagione per il loro sviluppo), i lavori edili dureranno 24 mesi e l’obiettivo di Seragnoli sarebbe inaugurare la struttura nel 2020.

Tratto da Il sole 24 ore (http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-06-27/seragnoli-20-milioni-l-hospice-pediatrico-progettato-renzo-piano-141309.shtml)